venerdì 10 dicembre 2010

giovedì 9 dicembre 2010

martedì 9 novembre 2010

sabato 25 settembre 2010

GRAZIE! HO APPREZZATO


La Kawasaki è venuta a sapere del mio infortunio, sa che starò lontano dalla moto per un lungo periodo e così per addolcirmi la pillola oggi ha compiuto il miracolo.

Una pole position insperata è arrivata con autorevolezza e coraggio grazie al manico di SYKES.

non posso fare altro che ringraziare tutti gli omini verdi del box e augurare loro un enorme in bocca al lupo per le gare di domani!!!

DSEC DSEC DSEC

martedì 21 settembre 2010

MAX BIAGGI - onore al merito

Domenica Biaggi potrebbe vincere il titolo mondiale!!! Questo significa che vincverebbe: pilota italiano su moto italiana in pista italiana...Sarebbe il primo mondiale di un italiano nella storia della sbk....casca l'autodromo!!!!

martedì 14 settembre 2010

e con questa fanno 4


Beh che dire...spaccare 4 moto su 5 è una bella media no?!...fuck!

o---tranquilli tutti...sto bene;)

sabato 11 settembre 2010

martedì 7 settembre 2010

venerdì 27 agosto 2010

lunedì 23 agosto 2010

Il texano prova la moto 2011!


E "TEXAS TERROR" prende le misure.
Ben Spies, insieme a Lorenzo, ha provato la Yamaha M1 2011 in vista del suo passaggio imminente nella scuderia ufficiale Yamaha. Valentino Rossi, vista la sua migrazione in Ducati, non ha potuto provare il nuovo missile Yamaha che promette fuoco e fiamme per la prossima stagione.

Il texano potrà sin da ora dare le proprie indicazioni per sviluppare questo gioiellino in modo da potersela cucire addosso come invece non ha potuto fare quest'anno.

Avendo molto tempo a disposizione i tecnici potranno intervenire radicalmente sul progetto, modificando ogni singola parte della moto per poter così esaudire le richieste dei due piloti.

La Yamaha ci ha visto molto lungo, anche se si è fatta scappare il pilota puù veloce del pianeta, si è ben tutelata trattenendo con se Lorenzo e puntando sul nuovo arrivo Ben Spies (campione AMA per 3 stagioni filate e campione del mondo SBK al debutto).


notare come il ginocchio sia più interno del gomito!!!..ALLUCINANTE!...

Venus Inn Racing Team


C'è stato un primo contatto tra i due piloti della Venus-Inn Racing Team durante questa estate.
I due assi dei semimanubri si sono ritrovati per testare le ultime novità tecniche da provare lungo le numerose curve della costiera amalfitana. Un unico scatto è stato possibile rubare inquanto erano test strettamente segreti.

domenica 22 agosto 2010

FINE VACANZE:(




...sempre troppo brevi...

martedì 10 agosto 2010

BACK TO THE FUTURE



Una versione rimasterizzata in digitale pronta per i dvd ma anche per tornare nei cinema: 'Ritorno al futuro', capolavoro della fantascienza anni '80, il primo ottobre tornerà nei cinema inglesi come lancio per il cofanetto che sarà in vendita dal 25 ottobre. Ecco il trailer, completamente rifatto per l'occasione, in cui si possono apprezzare gli interventi fatti sulla pellicola originale

Pubblicato da RepubblicaRadioTv

venerdì 6 agosto 2010

UOTS AMMERICA

Che gli americani corressero con qualsiasi cosa abbia un motore è cosa nota, corrono con motozappe, motoslitte, mietitrebbie, auto con roulotte, camper modificati e cazzate varie...

Ma correre con una auto saldata sul tetto???

martedì 27 luglio 2010

SALA GIOCHI

Questa mattina mi hanno fatto un regalo bellissimo...

venerdì 16 luglio 2010

WSBK: Akira Yanagawa sostituisce Chris Vermeulen nel Kawasaki Racing Team


mai...mai avrei pensato una cosa così assurda...e invece...mai dire mai

giovedì 15 luglio 2010

l'arma totale!

Tony Hawk


Stasera a Ostia c'è Tony Hawk!!!!

martedì 13 luglio 2010

mercoledì 7 luglio 2010

Primi giri di pista!!!





Grazie a Motoblog sono lieto di mostrarvi altri scatti della futura demolitrice di record!!!! (che male c'è a sognare?)

martedì 6 luglio 2010

era tanto che l'aspettavo!!!!!


Non si sa ancora molto, gira solo questa foto dove è ritratta in versione SBK (no frecce-specchi-fari- e carene in carbonio).

La versione stradale che verrà commercializzata a partire dal 2011 non dovrebbe comunque differire tanto da quella che vedete qui.
Appena avrò più info le posterò.....


ciaooooo

venerdì 28 maggio 2010

mercoledì 12 maggio 2010

lunedì 10 maggio 2010

:D il miglior amico dell'uomo

E' sempre in prima linea nelle proteste di piazza ad Atene: è un meticcio che sta con i ragazzi del Politecnico della capitale, lì dove il fronte anarchico è più forte. Passeggia tra i banchi durante le lezioni, sta nei corridoi, corre in giardino. E quando ci sono gli scontri in piazza, è sempre fotografato nel cuore della rivolta. Il suo nome, in greco, sta per "cane valoroso"


giovedì 29 aprile 2010

Ah...ok allora ha ancora un senso farsi una motoretta:D:D:D

Ecco la tabella riassuntiva dei limiti, tenuto conto del 5% di tolleranza sul misurato

200 - 5%=190 e saremo entro i 40 km oltre il limite.
Ecco in sintesi la nuova scheda dei limiti e delle rispettive sanzioni:
Fino a 157 km/h nessuna sanzione.
Fino a 167 km/h (di media) 38 euro e 0 (zero punti)
Fino a 200 km/h (di media) 155 euro e appena 3 (tre) punti.
Fino a 221 km/h (di media) 500 euro e 5 (cinque) punti
Oltre 221 km/h (di media) 779 euro e 10 punti

Per quanti andranno alla media di 200 km/h i 3 punti persi saranno un'inezia rispetto a un corredo di 26 punti in dotazione al 90% dei patentati.

mercoledì 21 aprile 2010

e allora casco e guanti anche in auto!!!

ITALIANI - POPOLO DI BURLONI - IL MONDO CI RIDERA' DIETRO


L’estate scorsa la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge n° 1720, riguardante alcune modifiche del Codice della Strada, che potrebbe sconvolgere il mondo dei motociclisti. Attualmente il DDL è sotto esame alla 8ª Commissione permanente del Senato (Lavori pubblici, comunicazioni) che sta analizzando i vari emendamenti proposti. Sostanzialmente questo disegno di legge aggiunge all’obbligo dell’uso del casco anche l’obbligo di indossare abbigliamento tecnico quando si è su due ruote.

Per chi guida mezzi al di sopra gli 11 Kw, ovvero veicoli oltre i 125 cc, diventerebbe obbligatorio l'uso di giacca tecnica e guanti, oltre al casco integrale. E più si sale di Kw, più aumentano le protezioni. Con moto tra i 25 e i 52 Kw bisogna avere anche il paraschiena integrato nella giacca mentre, sopra i 52 Kw, c’è l’obbligo della tuta o di giacca con paraschiena e pantaloni tecnici con protezioni. Non viene mai fatto riferimento alle calzature (quindi uno potrebbe andare in giro con una CBR1000 in tuta di pelle e infradito!), ma quello che è certo è questo disegno sembra quanto mai esagerato. È giusto proteggere e tutelare gli utenti delle due ruote, ma ve lo immaginate un avvocato romano, in agosto, con la sua BMW GS in tuta di pelle e 24 ore in moto verso l’ufficio?

A seguire trovate le modifiche proposte all’Art. 171 che dovrebbe introdurre queste nuove norme. Voi che ne pensate?

Art. 171 - (Dotazione di sicurezza per la conduzione di veicoli a due ruote)
1. Durante la marcia, ai conducenti, e agli eventuali passeggeri, di ciclomotori e motoveicoli è fatto obbligo di indossare indumenti e di tenere regolarmente allacciato un casco protettivo di tipo omologato, in conformità con i regolamenti emanati dall'ufficio europeo per le Nazioni Unite - Commissione economica per l'Europa e con la normativa comunitaria.

2. Ai fini di cui al comma 1:
a) per i veicoli fino a 11 Kw è obbligatorio l'utilizzo del casco intergrale;
b) per i veicoli da 11 Kw a 25 Kw è obbligatorio l'utilizzo di un casco integrale, di guanti per la protezione delle mani, e di giacca tecnica con protezioni per spalle e gomiti;
c) per i veicoli da 25 Kw a 52 Kw è obbligatorio l'utilizzo di un casco integrale, di guanti per la protezione delle mani, e di giacca tecnica con paraschiena integrale e con protezioni per spalle e gomiti;
d) per i veicoli oltre 52 kw è obbligatorio l'utilizzo di un casco integrale, di guanti per la protezione delle mani e di una tuta tecnica o di una giacca tecnica con paraschiena integrale e con protezioni per spalle e gomiti e di pantaloni tecnici con protezioni per fianchi e ginocchia.

3. Sono esenti dagli obblighi di cui al comma 2, i conducenti e i passeggeri:
a) di ciclomotori e motoveicoli a tre o quattro ruote dotati di carrozzeria chiusa;
b) di ciclomotori e motoveicoli a due o a tre ruote dotati di cellula di sicurezza a prova di crash, nonché di sistemi di ritenuta e di dispositivi atti a garantire l'utilizzo del veicolo in condizioni di sicurezza, secondo le disposizioni del regolamento.

4. Chiunque viola le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 74 a euro 299. Quando il mancato uso degli indumenti e del casco riguarda un minore trasportato, della violazione risponde il conducente.

5. Chiunque importa o produce per la commercializzazione sul territorio nazionale e chi commercializza indumenti e caschi protettivi per motocicli, motocarrozzette o ciclomotori di tipo non omologato è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 779 a euro 3.119.

6. Gli indumenti e i caschi di cui al comma 5, ancorché utilizzati, sono soggetti al sequestro ed alla relativa confisca, ai sensi delle norme di cui al capo I, sezione II, del titolo VI».

mercoledì 14 aprile 2010

FORSE NON TUTTI SANNO CHE...


Giancarlo Falappa, un personaggio come nessuno, un pilota che avrebbe vinto anche alla guida di una graziella...Una persona dal cuore e dal coraggio sconfinato, un pilota che incantava gli autodromi di tutto il mondo...

Di seguito un breve sunto della sua sua carriera, e aneddoti ASSURDI che potranno farvi capire chi è in realtà GIANCARLO FALAPPA

Il leader assoluto di questa categoria di eroi romantici � sicuramente Giancarlo Falappa. Le sue gesta sono talmente eclatanti e incredibili che anche i testimoni oculari hanno difficolt� a farsi credere quando le raccontano. Ma ricordatevi che quando sentite qualcosa su Falappa, anche se assurda � rigorosamente vera.

Per convincervi voglio raccontare solo alcuni episodi che hanno caratterizzato la breve ma fantastica carriera del Leoni di Jesi.

Per primo la leggenda narra di un Falappa che inizia a correre nel Motocross. dopo aver vinto facilmente il campionato Italiano Cadetti BoyCross passa tra i senior con una moto non proprio competitiva come l'artigianale Villa.

Nella competizione mondiale "Coppa Intermarche" a Lovolo il nostro eroe si trova a correre per la squadra Villa con Orlando e Vicarelli e al via, quando il polverone si abbassa, lo troviamo a terra che si era agganciato con i suoi due compagni di squadra.
Come un felino rimonta in sella e si getta all'inseguimento del gruppo di testa, che ormai era a fine pista, con un certo Malherbe su Honda al comando! I suoi compagni di sventura pi� lenti del marchigiano cercano la moto, ma ripartono a moto invertite perch� Falappa nella fretta ha preso la moto di Orlando e con quella al termine del primo giro � ultimo, al secondo � 20°, al terzo è 15° fino a risalire alla 6° posizione finale dopo aver corso tutta la gara con una moto non sua!

Nonostante questa impresa Falappa non trov� moto pi� competitive e decise di smettere col motocross, rimanendo fermo per 2 anni fino al 1988, quando un concessionario gli affidò una Suzuki GSX-R 1100 per provare a correre in pista nell'Italiano Sport Production.

Falappa vinse tutte le 4 selettive e 2 finali arrivando alla finalissima del circuito del Mugello dove gareggiò con la Bimota ufficiale e, se avesse vinto il Campionato, avrebbe avuto il posto nel mondiale Superbike dell'anno seguente. Giancarlo cadde nel giro di ricognizione e ruppe la pedana del cambio, riuscendo lo stesso a partire conducendo la gara senza pedana e facendo segnare il record sul giro!

A met� gara vol� via alla esse in discesa ma il suo antagonista per l'emozione di vedere il rivale a terra vol� via dopo poco, regalando il titolo e la promozione nel mondiale a Falappa.
Quindi l'ex crossista con "ben" sei gare di velocit� alle spalle, debutt� nel mondiale nel 1989 come spalla del famoso Fabio Biliotti, ex Campione Europeo e buon pilota della 500. Il povero Biliotti non sapeva che diavolo di compagno di squadra aveva nel Team, e rimase molto male quando Falappa segn� la poleposition a Donington per andare poi a conquistare la vittoria nella sua prima gara mondiale!

Biliotti smise di correre e Falappa conquist� altre vittorie a Le Castellet e Mosport, finendo la sua stagione d'esordio al sesto posto deliziando il pubblico con le prime impennate in piedi al termine delle gare vittoriose.

Ma oltre alle incredibili impennate, la leggenda di Falappa inizia a crescere grazie ad episodi come la vittoria su Baldwin in Francia! Nella gara francese la Bimota chiamò il velocissimo Mike Baldwin come compagno dello scatenato Falappa, e l'americano si rivelò subito molto veloce, ingaggiando un duello stratosferico con il marchigiano.
Nel lunghissimo rettilineo di partenza i due si scontrarono pi� volte a 290 km/h orari, e proprio una botta pi� violenta delle altre convince l'americano a desistere, lanciando Falappa verso la vittoria ottenuta senza un semimanubrio! Proprio cos�: nell'ultimo scontro Falappa spezzò il semimanubrio sinistro, finendo la gara con la mano sulla forcella...

Bracco e Leo, suoi meccanici dell'epoca (ora in forza alla Ducati), ancora si commuovono raccontando la faccia di Giancarlo che appena arrivato gli urla "cambiate il manubrio prima del parco chiuso senn� me squalificano!".

Ma non � finita qui, perch� il Leone di Jesi pass� l'anno seguente in Ducati, ed il modo in cui ottenne l'ingaggio � degno del personaggio: mentre Marco Lucchinelli (allora team manager Ducati) si dirigeva a 180 km/h in autostrada verso la pista di Misano, si vide aprire la portiera destra da un pazzo in moto, che lo salut� per poi ripartre impennando...

Scocc� l'amore a prima vista e con la 851 del team Lucchinelli, Falappa conquist� la Pole e la vittoria al suo debutto con la bicilindrica di Borgo Panigale. Il resto � scritto nell'albo d'oro del mondiale SBK con 16 vittorie 8 Pole e tanta ma tanta adrenalina regalata a tutti gli amanti del motociclismo, in soli 4 anni di gare.

materiale tratto da www.giancarlofalappa.com

martedì 6 aprile 2010

sono passati 7 anni!!

DAIJIRO KATO TRIBUTE from Fabrizio Trombetta on Vimeo.




"dagli un giro" kato si spense sette anni fa sul circuito di Suzuka (Jap). Al terzo giro perse il controllo della sua Honda andando ad impattare contro un palo situato a bordo pista. Da quel giorno il motomondiale non è più tornato su quella pista per ovvi motovi di sicurezza (vie di fuga inesistenti).
Tutti lo ricorderemo come un jap tutto sorrisi e gentilezza, dal talento cristallino...doveva essere lui l'antiRossi....

lunedì 22 marzo 2010

venerdì 19 marzo 2010

notte in quatar

Notte bianca di spavento,
notte nera di terrore
acqua pioggia neve e vento...
lampi e tuoni dal motore.

Con un rantolo agghiacciante
Ezpeleta col coltello
squarta e taglia ad ogni istante...
chiunque incontra col cartello.

Ma dal mondo delle moto
dove il cielo e` sempre bello
piomba il figlio del mistero
piu` veloce del pensiero (del pensiero)

Arriva Ben nemico del gap,
che in mano tien un paio di dec.
Solo tre marce, due occhi di ghiaccio,
le saponette sopra ogni braccio.
Dell'avversario lui fa macelli,
lo passa esterno con un garelli.

Notte bianca di spavento,
notte nera di terrore
acqua pioggia neve e vento...
lampi e tuoni dal motore.

S'ode un passo strascicato,
s'ode un colpo di martello
scende a terra l'avantreno...
dove stacca fa spavento.

Ma dal mondo delle moto
dove il cielo e` sempre bello
piomba il figlio del mistero
piu` veloce del pensiero (del pensiero)

Arriva Ben nemico del gap,
che in mano tien un paio di dec.
Ha protezioni sopra la pelle,
lingue di fiamme sopra le spalle.
Dell'avversario lui fa un macello,
lo passa a destra, "quello è un cancelloooooo".

Notte bianca di spavento, notte nera di terrore
acqua pioggia neve e vento...
lampi e tuoni dal motore...
lampi e tuoni dal motore...
lampi e tuoni dal motore...

lunedì 15 marzo 2010

palla mostruosa


Iniziato il modiale di Formula1...e come al solito è di una palla mostruosa.
Mi auguro (ma poco ci credo) che questo piattume sia dovuto al fatto che le scuderie abbiaNo usato la prima gara come shakedown...per testare le vetture...altrimenti prevedo ricche penniche davanti alla tv.

Non ho fatto la scoperta dell'acqua calda, ovvio, ma ho aperto questo post per spostare l'attenzione su MICHAEL SCHUMACHER.

E' rientrato dopo 3 anni di inattività, si è ritrovato una vettura con soluzioni tecniche e aerodinamiche che per lui sono nuove. Ha 41 anni...

Sulla rete ho trovato solo diciture che lo ritraggono gia come bollito, come uno che sta li per i soldi (come se gliene mancassero). Ma stiamo scherzando??? Ce la voglimo sciacquare la bocca prima di parlare di LUI???
Glielo vogliamo dare un attimino di tempo per raccpezzarcisi un po o no? o dobbiamo subito sparare sentenze da incompetenti?

Io dico che quello che ha fatto è più che soddisfacente, un 6 posto è di tutto rispetto per un pilota che alla prima gara sta prendendo le misure...Enon venitemi a dire che guida la macchian campione del mondo...sappiamo tutti come è andata!!

Ne riparleremo a metà stagione e faremo la conta dei punti...RIDE BENE CHI RIDE ULTIMO!!!!!


però non riesco a mettere una sua foto in bianco mi dispiace!

giovedì 25 febbraio 2010

BEN "TEXAS TERROR" SPIES




...Non è un uomo...
...non un pilota...

E' UN SUPEREROE

LEGGERE PER CREDERE

martedì 23 febbraio 2010

TANTI E SENTITI AUGURI...GRAZIE DI TUTTO




di Andrea Curreli


C'è stata un'era in cui la televisione italiana è stata letterelmente invasa da serie televisive giapponesi che avevano come protagonisti robot giganti quasi indistruttibili e sempre vittoriosi. Colpa di Mazinga Z e di tutti i suoi cloni che hanno dominato la scena dal 1972 fino al 1979 quando Yoshiyuki Tomino, il papà di Daitarn 3, diede alla luce il suo nuovo Mobile Suit Gundam. Un robot "rivoluzionario" che perde le caratteristiche dei suoi predecessori per diventare nuovamente una semplice macchina bellica al servizio dell'uomo in un racconto fantascientifico dove la guerra fratricida viene utilizzata per lanciare un messaggio di pace. La storia dell'anime e del manga ha ispirato il libro Mobile Suit Gundam. Trent'anni nello spazio del giornalista e saggista Davide Castellazzi, uno dei maggiori esperti italiani in tema di manga e cartoni animati giapponesi. Il libro è anche il primo testo di una nuova collana di monografie, edita dalla Edizioni Iacobelli, che documenta l’attualità del mondo descritto negli anime del Sol Levante.
Come può un robot gigante e armato essere il veicolo di un messaggio di pace?
“Non è il robot armato il veicolo di pace. Al centro della storia di Gundam c’è l’uomo che si porta dietro un pesante fardello: costruire una società e poi distruggerla. La guerra viene descritta in modo drammatico e realistico. Tomino utilizza un prodotto di largo consumo per lanciare un forte messaggio pacifista. La grande vittoria è descrivere la guerra così com’è, anche se in un contesto di robot, per fare antimilitarismo”.
Lei in più parti del suo libro mette in evidenza il solco netto che l’uscita di Gundam segna con il filone dei “robotoni”. Quali sono le novità del cartone animato?
“Gundam non è il robot, ma è un prototipo di serie. E’ come un carro armato dei giorni nostri che viene testato per poi essere riprodotto in centinaia di pezzi. Mentre Mazinga, ad esempio, è singolo e soprattutto onnipotente. Gundam si differenzia poi perché è facilmente distruttibile e il suo pilota è più umano e si muove all’interno di un mondo dove ci sono altri piloti e altri robot”.
Lei scrive: “Tomino punta in particolar modo su due aspetti: i robot come mezzi meccanici e il dramma dei personaggi". Qual è l'aspetto drammatico?
“Non ci sono eroi, ma persone costrette a svolgere un lavoro sporco ovvero la guerra. Il protagonista, Amuro Rei, diventa casualmente il pilota di Gundam, ma non si diverte a combattere. Caso più unico che raro nei cartoni animati, Amuro arriva a lasciare la Base Bianca. E’ un personaggio reale che ha crisi di nervi per il lavoro che svolge. E questo è molto innovativo. Anche la federazione terrestre che dovrebbe rappresentare i buoni perché opposta alla dittatura di Zion alla fine così buona non è perché in origine ha gestito le colonie come l’Inghilterra gestiva le colonie americane”.
Parliamo delle influenze delle serie di fantascienza “made in Usa” come Star Troopers, La luna è una severa maestra e La fanteria dello spazio.
“Tomino ha assorbito degli spunti da queste serie. Evidenti soprattutto i riferimenti a Heinlein e al suo La luna è una severa maestra, ma lo stesso autore di fantascienza statunitense si era ispirato alla Guerra d’indipendenza americana. Ci sono delle idee di cui tutti si cibano”.
L’impatto del cartone animato in Italia?
“Nel 1979 eravamo bombardati dalle produzioni giapponesi. Atlas Ufo Robot ha lasciato il segno più profondo perché è stato il primo ad essere trasmesso. In Giappone invece Mazinga era più popolare di Goldarke. Gundam nel tempo però ha lasciato una traccia indelebile perché i suoi contenuti erano più maturi. Nonostante sia stato concepito per un pubblico di giovanissimi, se un adulto guarda questo cartone animato ancora oggi non trova ingenuità perché l’universo descritto è molto coerente. Questo non può valere, ad esempio, per Mazinga”.
Dal cartone al fumetto manga quali le differenze?
“Cambia molto perché il manga può non rispettare fedelmente l’anime. Nel 1979 uscì il primo anime per ragazzini che era ridicolo, poi si è perfezionato e ha prese strade diverse. C'è il manda di Kazuhisa Kondo che è una trasposizione nel cartaceo dell’anime. Invece quello di Yoshikazu Yasuhiko è differente perché il mangaka ha creato il suo Gundam. Il successo del manga è dovuto a questo modo di essere al tempo stesso uguale e diverso dall’anime”.
Perché, a distanza di trent’anni, il mito di Gundam resiste?
“Ha un piano narrativo validissimo e segna una svolta. Ha calato nella realtà dei robot giganti tematiche importanti. E’ stato uno snodo e un punto di svolta che si è manifestato nella lunga distanza. Ci sono anime che ottengono un successo immediato ma poi finiscono per essere dimenticati, la storia di Gundam è stata opposta”.

giovedì 18 febbraio 2010

venerdì 12 febbraio 2010

NNNNEEEEVVVIIIICCCAAAAA




Nel cortile dell'ufficio

venerdì 5 febbraio 2010

NUOVO BLOG

Visto che ormai la stagione motoristica ste per entrare nel vivo, la SWS sta per mettere on line un nuovo blog.

Sarà curata dai due fondatori della SWS e vi terrà aggiornati costantemente su tutto ciò che riguarda MOTOGP(moto2 e 125) e SUPERBIKE, non disdegnado magari qualche bella chicca dalla Formula1.

Saranno pubblicati tutti i tempi delle qualifiche e ovviamente i risultati delle gare.
Troverete commenti a caldo e considerazioni, supposizioni e quant'alto questo sport ha da offrire.

Premetto che non assillerò nessuno con il blog, non manderò mailspam...so che ormai ho sfracassato le scatole a tutti co ste motorette...Ma lancio questo blog con lo scopo di far appassionare qualcuno a questo mondo fatto di supereroi, di gente che sul serbatoio mette gli attributi e non gli adesivi!


intanto un assaggino: clicca qui

giovedì 28 gennaio 2010

mercoledì 27 gennaio 2010

E adesso mi serve ALT CTRL CANC

grande link postatomi dal Caly...non potevo non metterla:D




e in soccorso è arrivato anche VZ11...non ne dubitavo;)

martedì 26 gennaio 2010

340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di indirizzi in totale

La Number Resource Organisation è un ente che rappresenta gli interessi dei cosiddetti Regional Internet Registres, altri enti che hanno in gestione gli indirizzi IP per conto della IANA, organismo che li assegna a chi ne fa richiesta. Aggiungeremmo che la Iama fa parte dello Iab, ma forse il discorso diventerebbe troppo complesso. A che serve tutta questa burocrazia? Ad avvisarci che lo spazio su internet sta velocemente finendo. Quante altre volte avete sentito questa storia? Spesso, crediamo.
I primi avvisi giunsero proprio all'alba della storia del Web, come una sorta di memento mori che forse però non teneva conto della supersonica velocità di sviluppo dello stesso. Beh, pare che adesso, stiano davvero finendo gli indirizzi. Come tutti sanno infatti, ad ogni sito corrisponde un unico indirizzo IP, rappresentato da una serie di numeri, ai quali viene conferito anche un nome, come www.wired.it, perché possa essere più facile da raggiungere per il navigatore. Facendo dei calcoli, pare che sia rimasto libero solo il 10% di spazio tra tutti gli indirizzi disponibili ed è quindi ora di cambiare protocollo.
Già, perché il problema esiste in quanto non è stato ancora completato, ed anzi, siamo ancora ben lontani dall'essere anche solo vicini al suo termine, il passaggio dal sistema IPv4 a IPv6, ovvero ad un nuovo sistema di indirizzamento di rete, che usa otto gruppi di cifre esadecimali ciascuno. Che vuol dire all'atto pratico? Avere più spazio: gli indirizzi IPv4 sono codici binari a 32 bit e ce ne sono a disposizione più di 4 miliardi (ossia 232 , tutte le combinazioni di numeri comprese tra 0.0.0.0 e 255.255.255.255) . Il protocollo IPv6 permette di gestire fino a 2128 indirizzi (ossia molti, ma molti di più, per la precisione 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di indirizzi in totale ).
Dove sta la fregatura? Nel fatto che IPv4 e IPv6 non si parlano tra loro. Quindi è necessario un investimento globale, che finora ben pochi Paesi hanno fatto per passare al nuovo protocollo. Solo che, andando avanti alla velocità attuale, il tempo potrebbe non bastare. Raul Echeberria, segretario del Number Resource Organisation ha affermato che solo il 17% tra 610 enti, governi, pubbliche amministrazioni e imprese, considerate da un sondaggio realizzato dall'Unione Europea, hanno effettuato l'upgrade a IPv6. Il passaggio non è eccessivamente problematico, dicono gli esperti, ma è costoso, visto che bisogna aggiornare o sostituire software e hardware.
Finora sono astati utilizzati alcuni escamotage, come mettere 25 web server su un solo IP, ma ora le scorciatoie non bastano più. Insomma, anche stavolta è una questione di soldi, ma il problema, dopo tanti al lupo al lupo, è serio e va risolto in fretta. Certo, anche cercare di rintracciare gli indirizzi assegnati da più di X anni, oramai inutilizzati e ridistribuirli non sarebbe nemmeno la peggiore delle idee.


fonte:
Wired

lunedì 25 gennaio 2010

Sogni di bambino

Da bambino avrei voluto il mio stereo personale...ma finivo sempre con i "plasticoni tutto-un-blocco"...quindi adesso sto scartabellando eBay per soddisfare sto capriccetto:D

per il momento siamo a due pezzi:

1). amplificatore


2). equalizzatore:



sto in asta per un lettore cd (non so se continuare con technics o passare a marantz, e non so manco se prenderlo...avrò in totale 4 cd hehehehehe) e per la radio sempre technics (per il momento sta a 16 euro:) )

vi terrò aggiornati;)

Check Google Page Rank

venerdì 22 gennaio 2010

Embeh!!!!!




Diciamo che sono bravi tutti e due, ma è meglio che ognuno rimanga la suo posto!!!!

giovedì 14 gennaio 2010

KAWASAKI WORLD CHAMPION!!!!!


Lo statunitense Scott Russell è stato uno dei miti della Superbike della prima metà degli anni ’90. È stato l’unico pilota della storia a vincere un titolo della SBK con la Kawasaki, è stato definito Mr. Daytona, per le numerose vittorie sul triovale della florida, ma ha avuto una carriera caratterizzata da grandi vittorie, alternate a grandi delusioni e incidenti. Russell ha vinto un titolo iridato Superbike, un titolo AMA Superbike e 3 titoli AMA Supersport, ha colto una vittoria alla 8 Ore di Suzuka, e 5 affermazioni alla 200 Miglia di Daytona.

Russell debutta nelle corse nel 1986, partecipando ad alcune gare americane della classe 750 Supersport. Nel 1989, con la Suzuki, prende parte come wild card alla tappa americana del mondiale SBK a Brainerd, chiudendo 15° e 17°. Nel 1990 passa alla Kawasaki, vince il suo primo titolo AMA, nella classe Supersport 750 (che riconquista anche nei due anni successivi, diventando il pilota più vittorioso della classe 750 negli States) e torna nel mondiale SBK, sempre come wild card nella gara di Brainerd, dove chiude 10° e 7°. Nel 1991, oltre alla tappa americana, dove chiude due volte secondo, salendo così per la prima volta sul podio iridato, Russell corre, sempre con la Kawasaki, anche le due manche di Sugo, in Giappone.

Nel 1992 le presenze dell’americano nel mondiale delle derivate dalla serie si fanno sempre più numerose. Inoltre vince i titolo AMA SBKe SS 750 e la sua prima 200 Miglia di Daytona. Il 1993 è l’anno del titolo iridato, dopo un gran duello con Carl Fogarty. Quell’anno corre e vince anche la 8 Ore di Suzuka, ma nel 1994 si deve piegare al britannico della Ducati. Chiude secondo il mondiale, ma vince nuovamente a Daytona.

Il 1995 inizia bene per Russel. Vince la 200 Miglia di Daytona battendo Fogarty, nonostante una caduta al primo giro e, all’oscuro del team Kawasaki (col quale corre il mondiale SBK), inizia a trattare col team Lucky Strike Suzuki, per prendere il posto di Schwantz in 500. Corre le ultime gare del Motomondiale di quell’anno e nel 1996 prende parte a tutto il campionato. Corre la 200 Miglia di Daytona con una Suzuki Superbike, ma viene battuto da Miguel DuHamel.

Dopo piccola la parentesi 500, nel 1997 torna nel mondiale SBK con il team Yamaha, col quale disputa anche la stagione successiva, vincendo entrambe le edizioni della 200 Miglia. Nel 1999 Russell torna negli States, porta in pista la Harley-Davidson VR1000 nel campionato AMA Superbike col team ufficiale, col quale disputa anche la stagione 2000.

Nel 2001 la Ducati lo ingaggia per correre il campionato AMA Superbike. L’obiettivo è il titolo, ma soprattutto vincere la 200 Miglia, gara che la Ducati non ha mai vinto. Per Russell, le premesse per conquistare la sesta affermazione ci sono tutte. Ma al via la sua Ducati si spegne e viene colpito da un pilota che partiva dalle retrovie. L’incidente ebbe ripercussioni pesanti sul fisico del pilota della Georgia, che quasi rischiò di perdere una gamba.

Per questo motivo, nel 2002, decise di ritirarsi ufficialmente dalle competizioni. Nel 2008 Scott decise di tornare in sella, a Daytona. Corse la gara con una Yamaha R1 Superstock di un team privato, gestito da amici, ma per Mr. Daytona, la gara, l’ultima alla quale prese parte, fu giusto un ritorno in sella senza troppe ambizioni.