giovedì 25 febbraio 2010

BEN "TEXAS TERROR" SPIES




...Non è un uomo...
...non un pilota...

E' UN SUPEREROE

LEGGERE PER CREDERE

martedì 23 febbraio 2010

TANTI E SENTITI AUGURI...GRAZIE DI TUTTO




di Andrea Curreli


C'è stata un'era in cui la televisione italiana è stata letterelmente invasa da serie televisive giapponesi che avevano come protagonisti robot giganti quasi indistruttibili e sempre vittoriosi. Colpa di Mazinga Z e di tutti i suoi cloni che hanno dominato la scena dal 1972 fino al 1979 quando Yoshiyuki Tomino, il papà di Daitarn 3, diede alla luce il suo nuovo Mobile Suit Gundam. Un robot "rivoluzionario" che perde le caratteristiche dei suoi predecessori per diventare nuovamente una semplice macchina bellica al servizio dell'uomo in un racconto fantascientifico dove la guerra fratricida viene utilizzata per lanciare un messaggio di pace. La storia dell'anime e del manga ha ispirato il libro Mobile Suit Gundam. Trent'anni nello spazio del giornalista e saggista Davide Castellazzi, uno dei maggiori esperti italiani in tema di manga e cartoni animati giapponesi. Il libro è anche il primo testo di una nuova collana di monografie, edita dalla Edizioni Iacobelli, che documenta l’attualità del mondo descritto negli anime del Sol Levante.
Come può un robot gigante e armato essere il veicolo di un messaggio di pace?
“Non è il robot armato il veicolo di pace. Al centro della storia di Gundam c’è l’uomo che si porta dietro un pesante fardello: costruire una società e poi distruggerla. La guerra viene descritta in modo drammatico e realistico. Tomino utilizza un prodotto di largo consumo per lanciare un forte messaggio pacifista. La grande vittoria è descrivere la guerra così com’è, anche se in un contesto di robot, per fare antimilitarismo”.
Lei in più parti del suo libro mette in evidenza il solco netto che l’uscita di Gundam segna con il filone dei “robotoni”. Quali sono le novità del cartone animato?
“Gundam non è il robot, ma è un prototipo di serie. E’ come un carro armato dei giorni nostri che viene testato per poi essere riprodotto in centinaia di pezzi. Mentre Mazinga, ad esempio, è singolo e soprattutto onnipotente. Gundam si differenzia poi perché è facilmente distruttibile e il suo pilota è più umano e si muove all’interno di un mondo dove ci sono altri piloti e altri robot”.
Lei scrive: “Tomino punta in particolar modo su due aspetti: i robot come mezzi meccanici e il dramma dei personaggi". Qual è l'aspetto drammatico?
“Non ci sono eroi, ma persone costrette a svolgere un lavoro sporco ovvero la guerra. Il protagonista, Amuro Rei, diventa casualmente il pilota di Gundam, ma non si diverte a combattere. Caso più unico che raro nei cartoni animati, Amuro arriva a lasciare la Base Bianca. E’ un personaggio reale che ha crisi di nervi per il lavoro che svolge. E questo è molto innovativo. Anche la federazione terrestre che dovrebbe rappresentare i buoni perché opposta alla dittatura di Zion alla fine così buona non è perché in origine ha gestito le colonie come l’Inghilterra gestiva le colonie americane”.
Parliamo delle influenze delle serie di fantascienza “made in Usa” come Star Troopers, La luna è una severa maestra e La fanteria dello spazio.
“Tomino ha assorbito degli spunti da queste serie. Evidenti soprattutto i riferimenti a Heinlein e al suo La luna è una severa maestra, ma lo stesso autore di fantascienza statunitense si era ispirato alla Guerra d’indipendenza americana. Ci sono delle idee di cui tutti si cibano”.
L’impatto del cartone animato in Italia?
“Nel 1979 eravamo bombardati dalle produzioni giapponesi. Atlas Ufo Robot ha lasciato il segno più profondo perché è stato il primo ad essere trasmesso. In Giappone invece Mazinga era più popolare di Goldarke. Gundam nel tempo però ha lasciato una traccia indelebile perché i suoi contenuti erano più maturi. Nonostante sia stato concepito per un pubblico di giovanissimi, se un adulto guarda questo cartone animato ancora oggi non trova ingenuità perché l’universo descritto è molto coerente. Questo non può valere, ad esempio, per Mazinga”.
Dal cartone al fumetto manga quali le differenze?
“Cambia molto perché il manga può non rispettare fedelmente l’anime. Nel 1979 uscì il primo anime per ragazzini che era ridicolo, poi si è perfezionato e ha prese strade diverse. C'è il manda di Kazuhisa Kondo che è una trasposizione nel cartaceo dell’anime. Invece quello di Yoshikazu Yasuhiko è differente perché il mangaka ha creato il suo Gundam. Il successo del manga è dovuto a questo modo di essere al tempo stesso uguale e diverso dall’anime”.
Perché, a distanza di trent’anni, il mito di Gundam resiste?
“Ha un piano narrativo validissimo e segna una svolta. Ha calato nella realtà dei robot giganti tematiche importanti. E’ stato uno snodo e un punto di svolta che si è manifestato nella lunga distanza. Ci sono anime che ottengono un successo immediato ma poi finiscono per essere dimenticati, la storia di Gundam è stata opposta”.

giovedì 18 febbraio 2010

venerdì 12 febbraio 2010

NNNNEEEEVVVIIIICCCAAAAA




Nel cortile dell'ufficio

venerdì 5 febbraio 2010

NUOVO BLOG

Visto che ormai la stagione motoristica ste per entrare nel vivo, la SWS sta per mettere on line un nuovo blog.

Sarà curata dai due fondatori della SWS e vi terrà aggiornati costantemente su tutto ciò che riguarda MOTOGP(moto2 e 125) e SUPERBIKE, non disdegnado magari qualche bella chicca dalla Formula1.

Saranno pubblicati tutti i tempi delle qualifiche e ovviamente i risultati delle gare.
Troverete commenti a caldo e considerazioni, supposizioni e quant'alto questo sport ha da offrire.

Premetto che non assillerò nessuno con il blog, non manderò mailspam...so che ormai ho sfracassato le scatole a tutti co ste motorette...Ma lancio questo blog con lo scopo di far appassionare qualcuno a questo mondo fatto di supereroi, di gente che sul serbatoio mette gli attributi e non gli adesivi!


intanto un assaggino: clicca qui